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Il mio cammino nel Nuoto Consapevole come via Zen

Nuoto Consapevole, 12 Aprile 2024

Ciao amici, oggi voglio portarvi con me in un viaggio che intreccia filosofie orientali e pratiche occidentali, dove il nuoto, lo Zen, e il concetto giapponese del Kaizen si fondono in un percorso di crescita personale e spirituale.

QUI E ORA:

Immergetevi con me nelle acque rinvigorenti del Nuoto Consapevole, una pratica che trascende la semplice attività fisica per diventare una forma di meditazione in movimento.

Questo cammino unisce l’essenza della meditazione Zen al dinamismo del nuoto, invitandoci a vivere ogni istante con piena consapevolezza e ad abbracciare la Verità Assoluta nel qui e ora.

Acqua e filosofia

La danza Zen nella vita quotidiana ci insegna che la vera essenza dello Zen non risiede in pratiche esoteriche lontane dalla nostra realtà, ma nell’integrare una consapevolezza profonda in ogni aspetto della nostra vita.

È un invito a vivere ogni momento, dal più ordinario al più straordinario, come un’occasione unica per esercitare la piena consapevolezza.

Il legame tra Zen e nuoto

Nel nuoto, così come nello Zen, ci imbattiamo nei paradossi che ci spingono a oltrepassare i confini del nostro pensiero convenzionale. La filosofia del Kaizen, che promuove il miglioramento continuo attraverso piccoli passi, trova una perfetta applicazione nel Nuoto Consapevole.

Come suggerito da Christie Vanbremeersch in “KAIZEN – La Filosofia Giapponese del grande cambiamento a piccoli passi“, l’importanza di non essere troppo ambiziosi nel fissare gli obiettivi ci insegna che ogni nuotata, ogni bracciata, può essere un piccolo passo verso una maggiore connessione con noi stessi.

Nuoto KaiZen

La magia del “solo cinque minuti” di Vanbremeersch ci ricorda che anche i più piccoli momenti dedicati alla nostra pratica possono portare a cambiamenti significativi.

Questo approccio, applicato al nuoto, ci permette di superare la resistenza interiore, dedicando alla nostra pratica anche quando sentiamo di non avere tempo o energia.

ChanZen: unire corpo e spirito nell’acqua

Il concetto di ChanZen ci invita a considerare la meditazione nell’acqua come un percorso verso la scoperta del nostro Sé autentico, liberi dalle distrazioni e dalle illusioni.

Questa pratica non è limitata da dogmi o credenze, ma è un’esplorazione libera e personale, dove il nuoto diventa un’espressione di libertà e di armonia con l’universo.

La filosofia Zen, arricchita dall’approccio graduale del Kaizen e dalla visione integrata della consapevolezza descritta nel libro “Felicità Emotiva” di Daniela Arcangeli, ci offre strumenti per navigare le acque della vita con grazia e intenzionalità.

Attraverso il Nuoto Consapevole, impariamo a vivere pienamente il presente, a valorizzare ogni esperienza e a riconnetterci con il flusso incessante dell’esistenza.

La nuotata come meditazione: ispirazioni da Alan Watts

Alan Watts, rinomato filosofo britannico del XX secolo, ha aperto nuove vie nella comprensione delle filosofie orientali presso il pubblico occidentale, con un’attenzione particolare al buddismo Zen, all’induismo e al taoismo.

Le sue opere, disseminate attraverso libri, conferenze e seminari, hanno illuminato temi quali l’identità personale e il senso profondo della vita, traducendo concetti filosofici complessi in insegnamenti applicabili alla quotidianità.

Il suo peculiare approccio alla spiritualità ha messo in luce i limiti delle percezioni ordinarie, favorendo una comprensione più intima dell’esistere.

Sebbene Watts non abbia specificatamente discusso il concetto di “mindful swimming”, la sua filosofia può essere estesa a questa pratica. Watts avrebbe potuto vedere nel nuoto non solo un esercizio fisico, ma anche un atto meditativo, un’opportunità per coltivare la piena presenza e l’assorbimento totale nell’esperienza presente.

Nel suo ideale, nuotare diventerebbe un’espressione di meditazione, un momento per essere completamente immersi nel qui e ora, senza lo scopo di raggiungere l’altra riva, misurare distanze o gareggiare, ma per sperimentare la pienezza del momento.

Immaginando questa pratica attraverso gli occhi di Watts, il nuoto meditativo si concentra sull’apprezzamento delle sensazioni immediate: l’acqua che fluisce intorno al corpo, la leggerezza del galleggiamento, l’osservazione contemplativa del cielo e degli uccelli, e l’incanto della luce solare che si rifrange sott’acqua.

Questo metodo di nuotare si trasforma in un profondo esercizio di consapevolezza, un’opportunità per connettersi intimamente con l’ambiente e vivere in armonia con il momento presente.

La consapevolezza nel nuoto

La consapevolezza, o mindfulness, descritta da maestri come Thich Nhat Hanh e John Kabat-Zinn, ci ricorda l’importanza di vivere con piena attenzione ogni momento.

Nel Nuoto Consapevole, questa pratica ci permette di connetterci profondamente con l’acqua, con il nostro corpo e con l’ambiente che ci circonda, trasformando ogni nuotata in un’esperienza ricca e profonda.

Invito tutti voi a provare questa esperienza trasformativa, a immergervi nelle acque del Nuoto Consapevole, a lasciarvi guidare dalla filosofia Zen e dalla saggezza del Kaizen.

È un viaggio che offre non solo benessere fisico ma anche pace interiore e una profonda connessione con l’essenza della vita.

Ricordiamo che il cammino verso la consapevolezza e l’armonia interiore non richiede salti giganteschi ma solo piccoli passi, piccole bracciate nel vasto oceano della nostra esistenza possono portarci verso una comprensione più profonda di noi stessi e del mondo che ci circonda.

E così, un passo alla volta, una nuotata alla volta, possiamo navigare verso orizzonti sempre più ampi di conoscenza e serenità.

Fonti e Bibliografia