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Rivoluziona il nuoto con 10 minuti di Mindfulness

Nuoto Consapevole, 28 Aprile 2024

C’è qualcosa di magico nel tuffarsi in piscina, sentire l’acqua avvolgerti completamente, e lasciare che ogni pensiero si dissolva con ogni bracciata.

Questo è il cuore del nuoto consapevole, una pratica che sta trasformando il modo in cui viviamo l’acqua e noi stessi dentro di essa.

Come istruttore e appassionato di questa pratica, voglio condividere con voi come integrare 10 minuti di pura consapevolezza in una lezione di nuoto, trasformando un semplice allenamento in un’esperienza di profonda connessione con il momento presente.

QUI E ORA:

Un tuffo nella consapevolezza

L’idea di dedicare dieci minuti di ogni lezione di nuoto alla consapevolezza (mindfulness) nasce dal desiderio di esplorare l’acqua non solo come un mezzo per fare esercizio, ma come uno spazio per l’approfondimento personale.

Che tu sia un amante dell’acqua o che tu stia cercando di migliorare il tuo stile, l’aggiunta di un momento di consapevolezza può offrirti una prospettiva completamente nuova sul movimento e sul tuo rapporto con l’acqua.

Sensazioni uniche

Immagina di galleggiare nell’acqua, lasciando che il movimento, il respiro e l’immersione ti guidino in un viaggio sensoriale unico. Le sensazioni fisiche che sperimenti – dalla temperatura dell’acqua alla resistenza che senti mentre ti muovi – diventano il focus della tua attenzione.

Questo non è solo esercizio fisico; è un invito a esplorare il mondo sott’acqua in modi che vanno oltre la vista, amplificando sensazioni che potrebbero passare inosservate nella vita di tutti i giorni.

Emozioni e pensieri in acqua

Il nuoto consapevole ci porta in un ambiente familiare ma stranamente nuovo, costringendoci a riadattare la nostra interazione corpo-mente.

La lentezza dei movimenti sott’acqua, amplificata dalla pressione e dalla resistenza dell’acqua, facilita un’attenzione costante ai nostri stati interni.

Sentirai la tensione muscolare in modo diverso, noterai la tridimensionalità dello spazio intorno a te, e scoprirai come il tuo corpo reagisce in assenza di gravità.

Queste percezioni affinano la tua consapevolezza e ti insegnano a essere presente in ogni momento.

Un rapporto personale con l’acqua

Attraverso il nuoto consapevole, impariamo a riconoscere il confine tra noi e l’ambiente che ci circonda. L’acqua, con la sua densità, ci fa costantemente sentire il suo abbraccio, delineando lo spazio che occupiamo in modo molto più tangibile di quanto l’aria possa mai fare.

Questa continua percezione del “sé” rispetto all'”altro” ci invita a osservare, senza giudizio, le nostre sensazioni fisiche, emozioni e pensieri.

Si tratta di coltivare un’attitudine di presenza che arricchisce la nostra relazione non solo con l’acqua ma con la vita stessa.

Incorporare momenti di consapevolezza nel nuoto non è solo un esercizio per migliorare la tecnica; è un’opportunità per esplorare le profondità del nostro essere, imparando a navigare le acque della vita con maggiore consapevolezza e serenità.

Quindi, la prossima volta che ti tufferai, ricorda: ogni bracciata, ogni respiro, ogni movimento è un’occasione per essere pienamente presente.

E in quell’attimo, troverai non solo la bellezza dell’acqua, ma anche una più profonda connessione con te stesso.

La relazione tra nuoto e meditazione di consapevolezza

Se la meditazione di consapevolezza è una pratica che consiste, come abbiamo ripetuto, nel concentrarsi intenzionalmente per una quantità di tempo abbastanza predefinita su uno o più aspetti della propria esperienza sensibile presente, mantenendo un atteggiamento di consapevolezza e accettazione non giudicante verso le esperienze che interferiscono con questa intenzione (il vagare della mente), allora il nuoto può essere vissuto come un esercizio di meditazione.

Si tratta di praticarlo concentrando l’attenzione su uno o più aspetti dell’esperienza sensibile presente e di accettare consapevolmente e senza giudizi tutto ciò che entra nel campo della coscienza e che va ad interferire con questa concentrazione.

Anzi, è probabile che queste interferenze siano più ridotte nel nuoto che nel corso degli esercizi tradizionali.

Come scopriremo, il nuoto può essere praticato con gli atteggiamenti richiesti per la meditazione di consapevolezza tradizionale: con accettazione e senza giudizi sulla propria esperienza; con pazienza e senza fretta; con l’ingenuità, la curiosità e l’apertura di un principiante; con fiducia e allentando la presa sui propri pensieri, stati d’animo e impulsi; senza rincorrere risultati particolari.

Come scrive Carola Barbero, appassionata nuotatrice e docente di filosofia del linguaggio presso l’ Università di Torino, “nell’attesa del traguardo, il momento più bello, non è quando arrivi, ma quando nuoti, quando la meta è ancora lontana, quando magari l’hai anche pesa di vista e però continui a nuotare”…..

E’ qualcosa di misterioso e sublime. E’ lo specchio in cui il mondo si riflette per duplicarsi e
Narciso per ammirarsi, ma è anche quel blu profondo, scuro e silenzioso che rimanda a un mondo
sommerso senza suoni e odori.

E’ il fluire che separa la vita dalla morte con Caronte che traghetta i nuovi morti da una riva all’altra del fiume e Ofelia che termina la sua breve esistenza affogando in un corso d’acqua.

L’acqua è quindi simbolo dell’al di là, dell’ultimo attraversamento dopo la vita, ma anche dell’ al di qua, di quel primo inizio, rinviando al liquido materno che prima di ogni altro accoglie, culla, nutre.

Acqua che può essere ferma, veloce, limpida, schiumosa o fangosa, e che, proprio come la persona amata, non è mai uguale e tuttavia sempre la stessa.

Difficile restarle indifferenti. Impossibile farne a meno.. Non a caso secondo Talete di Mileto l’acqua è il principio di tutte le cose…

FONTI E BIBLIOGRAFIA

Gabriele Lo Iacono – autore – psicoloco psicoterapeuta – nuotatore master
Carola Barbero – autrice – insegnante di filosofia del linguaggio – nuotatrice